martedì 12 luglio 2011
Usque tandem?
Case nobiliari e casette del centro storico: queste costrette dentro camicie di forza in legno, tiranti e putrelle, come pazzi che non si vorrebbe si scatenassero mai più. Quelle puntellate da osceni tubi e povere palanche in legno, coperte dal cemento, che non si abbia nemmeno la volontà di abbatterle, con le viscere impudicamente mostrate ai visitatori della "nuova Pompei", che passano e stupiscono alla vista di uno specchio, di uno scaldabagno, di uno sciacquone, come se fossero reperti archeologici di tempi lontanissimi e non la muta testimonianza di recentissime esistenze.
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quanto è vero...le cose ci rappresentano, gli apparteniamo come loro appartengono a noi. E quando se ne vanno prima di noi, è come se un'identità si spezzasse. Ci sarebbe molto da riflettere sul rapporto con noi, "la roba" e la transitorietà.
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