
La facciata della collegiata del XIV secolo è spaccata in due dal sommo alla base, rilegata dalle ubique cinghie gialle; ad essa è stato addossato un grande cumulo delle più varie cose: calcinacci, mobili, cartoni, damigiane, attrezzi da cucina, strutture metalliche, buste di plastica...
Da una parte ci sono anche alcune paia di pantofole, a ricordare le piccole comodità domestiche spazzate via dal terremoto e ora più difficili da godere e recuperare, il diritto sacrosanto a starsene nella propria casa, la sera, in pace e in pantofole.
Piccoli sfuggenti particolari, raccolti da occhi vigili ed esperti di artisti che con pietà e affetto fanno riemergere cose che alcuni superficialmente catalogano come "mondezza". Solo mani sapienti sanno rianimare la dignità e la poesia di ciò che è stato abbandonato.
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