venerdì 30 luglio 2010

Piccole comodità - 1: pantofole

25 luglio- Con Federico e Marco mi fermo a disegnare in piazza S. Marciano, in un silenzio così denso da galleggiarci dentro, increspato solo da un piccione o dal frusciare di qualche topo.
La facciata della collegiata del XIV secolo è spaccata in due dal sommo alla base, rilegata dalle ubique cinghie gialle; ad essa è stato addossato un grande cumulo delle più varie cose: calcinacci, mobili, cartoni, damigiane, attrezzi da cucina, strutture metalliche, buste di plastica...
Da una parte ci sono anche alcune paia di pantofole, a ricordare le piccole comodità domestiche spazzate via dal terremoto e ora più difficili da godere e recuperare, il diritto sacrosanto a starsene nella propria casa, la sera, in pace e in pantofole.

giovedì 29 luglio 2010

Casa dello studente

Quello che rimane della casa dello studente.
Porte aperte sul vuoto che guardano pilastri squarciati dalle ruspe di chi ha cercato le persone sotto un mucchio di macerie.

La città è un portone sbarrato, che sanguina

Una porta, la ricordo e non la dimentico, con una striscia di plastica bianca e rossa per tenere chiusi i battenti. L'Aquila è una porta sbarrata. Sanguina e non smette...

Il leone di San Pietro a Coppito - 2


Domenica 25. Lungo giro per uno dei quarti del centro storico, dove la devastazione è terribile: la Prefettura, ad esempio. Tutti gli edifici sono sorretti dalle esili e fitte ragnatele di tubi innocenti o da più solide travature in ferro. Cosa disegnare, dove iniziare?
Desidero tornare dal "mio" leone di San Pietro a Coppito. Forse per deformazione professionale è scattata un'empatia tra me e questo animale antico, anche se di marmo. Mi pare esprimere il lutto e lo status di questa città svuotata della sua vita, violentata nella sua forma. Ci accompagna Franco, un aquilano gentile e pieno di rabbia allo stesso tempo.
Ho disegnato il leone su carta ricavata da un sacchetto del mercato, usato. Carta povera, provvisoria e spiegazzata, pronta a diventare detrito, a meno che un utilizzo diverso non le doni una nuova vita. Un po' un auspicio, un po' un senso di affinità con il soggetto e il contesto. Comunque è buona per il chiaroscuro con i pastelli cretacolor.

mercoledì 28 luglio 2010

Piazza di San Marciano


25 luglio - Quel che rimane di una casa accanto alla Collegiata dei Santi Marciano e Nicandro. Sulla sinistra attigua alla casa c'era un ristorante la "Locanda di San Marciano" che riempiva la bellissima piazzetta con tavolini e luci. Anche questa volta non ho resistito e sono andato su street view di google maps per vedere lo stesso scorcio come era un anno e qualche mese fa ...

Piazza San Marciano

San Marciano, nel Quarto di San Giovanni, è una piazza bellissima.
Devastata. Il palazzetto adiacente alla chiesa è crollato parzialmente, una finestra non ha più la sua stanza.
La chiesa è fasciata dai soliti vistosi tiranti gialli. Le macerie ammucchiate davanti al bel portale pullulano di topi e le piante nascono sulle rovine.

martedì 27 luglio 2010

Il Lume

Poter tornare ed essere guidata nel cammino da questa luce che ora è spenta perchè sulla via non passa più nessuno...

Angela Maria Russo


La mia L'Aquila

Non ero mai stato a L'Aquila e visitarla nel profondo come ho fatto domenica.
Ho provato anch'io le stesse sensazioni di quanti mi hanno accompagnato, specie nel vedere come le strutture di consolidamento abbiano ingabbiato le case e le architetture in maniera tale non da proteggerle, ma piuttosto da impedirne la loro "rinascita".
Ecco, una città in gabbia che non è morta, ma che spera e combatte per uscirne fuori.

lunedì 26 luglio 2010

L'Aquila

Un grave lutto, il caos insieme alla calma, al silenzio, al vuoto.

Mancano voci, mancano ricordi, mancano presenze, mancano affetti.

Perdono importanza fatti e cose che fino a ieri sembravano indispensabili ed essenziali, si torna con la mente a cercare il significato più profondo dell'esistenza.

Con lo sguardo inquieto, incapace di fermarsi su un oggetto specifico, si vaga alla ricerca di qualcuno, di qualcosa che ci faccia ritornare alla vita e ci faccia uscire da questa calma vuota per avere di nuovo una speranza.
Angela Maria Russo

San Marciano


... particolare [i simboli degli evangelisti]
di Daniele De Luca (artman)

Piazza Duomo, monumento alle vittime del sisma


Eravamo in Piazza Duomo, ieri,sotto un cielo di zaffiro,ad aspettare i due Vigili del fuoco che erano andati a Messa. Bello pensare che c'è ancora chi si affida con fiducia a Qualcuno più in alto della nostra umana piccolezza.
Nell'attesa, il sole batteva su un grumo bianchissimo di pietra, il monumento alle vittime del sisma del 6 aprile.
Un altro pugno nello stomaco, come se ce ne fosse bisogno...Eppure nella sua bruttezza e nel suo stile vecchio e ridondante, ho colto la partecipazione dello scultore all'orrore del terremoto e allo strazio, al terrore impotente delle persone imprigionate e uccise proprio da ciò che doveva proteggerle: la loro casa.
Forse però non ce n'era bisogno. L'Aquila racconta tutto questo da ogni muro, da ogni crepa.

Travi


Un altro estratto dalle carceri di G.B Piranesi che mi guida al confronto con questa opera contemporanea realizzata dai Vigili del Fuoco.


Il legno così magistralmente usato sta lì a proteggere, sigilla quell'arco che nel passato accoglieva e ora invece respinge.

Utopia aquilana

Questa immagine è un particolare estratto dalla serie di incisioni chiamata "Carceri d'invenzione" dell'artista G.B.Piranesi.
Ho estratto e riprodotto alcuni particolari significativi che per me hanno una stretta somiglianza con la realtà aquilana. L'architetto-incisore con immaginazione e libertà scenografica inventa spazi monumentali molto articolati, che spesso mostrano nel disegno incoerenze costruttive giustificabili solo nella necessità stessa di preservare la freschezza dell'idea primaria.
Così con un segno rapido ed ermetico egli esalta particolari che dovrebbero essere secondari alla figurazione rappresentata. Viene messa in secondo ordine la costruzione architettonica stessa e di conseguenza i protagonisti sono: passerelle sospese, scale senza fine, corde, travi, cancellate,
catene che annientano la pulizia delle linee architettoniche.
L'utopia presente nello sguardo "Piranesiano" riguardo l'architettura sembra essersi materializzata qui all'Aquila dove si cammina per ore da un cantiere all'altro. Nelle strade si osservano quantità notevoli di tubi innocenti, travature lignee di sostegno e rinforzo, cavi, tiranti, che applicati sulle superfici vanno a costituire la corazza e la prigione dell'architettura stessa. Mi chiedo quale utopia ricostruttiva possa riportare la città ad essere ripopolata e a superare lo sfacelo di un ex abitato così malmesso e ferito.

Un altro giorno a L'Aquila


Un'altra giornata bella e intensa a L'Aquila ieri, eravamo una quindicina a disegnare.
Per tutto il giorno ci ha accompagnato una luce meravigliosa, un cielo limpido pieno di nuvole bellissime che non ci hanno fatto quasi mai ombra. Tutte queste belle cose hanno alleviato solo un poco la tristezza di un centro storico devastato, puntellato e abbandonato e se stesso.
I rondoni che ci hanno accompagnato l'altra volta sono partiti, restano solo i topi, tanti.
La situazione delle case, delle chiese, delle piazze peggiora di giorno in giorno... dopo ogni scossa, ogni pioggia, ogni ora.
Nel giro nella zona rossa hanno badato alla nostra incolumità due vigili del fuoco gentilissimi, grazie.
Antonio Di Giandomenico, come sempre ormai, è stato il nostro Virgilio, speriamo che dai nostri disegni traspaia anche solo un po' dell'amore enorme per la città che lui ogni volta ci trasmette...

giovedì 22 luglio 2010

Basilica di Collemaggio


4 luglio - L'interno della Basilica di S.Maria a Collemaggio. Le possenti colonne in pietra della navata centrale in prossimità dell'altare sono state sostituite da tralicci in metallo e il tetto ligneo, parzialmente crollato, da una struttura in acciaio e plexigass.

martedì 20 luglio 2010

Articolo su Abruzzo24ore

Oggi su Abruzzo24ore è uscito un bell'articolo di Barbara Bologna che, tra l'altro, rilancia il prossimo appuntamento del 25 luglio.

In un blog l'anima dell'Aquila in un disegno

"Nessuno aveva ancora raccontato L'Aquila e il terremoto con matita e taccuino, girando per le strade e disegnandola dal vero.
L'Idea è proprio questa ed è semplice in fondo: raccogliere le immagini dei disegnatori che attraversando le strade, le piazze, le nuove periferie di questa città silenziosa, ma non ancora ridotta al silenzio, vogliano raccontare i luoghi comuni e non comuni del terremoto."

Con queste parole il blog http://unacarrioladidisegni.blogspot.com offre lo spunto per una lettura diversa della vita dell'Aquila dopo il sisma.

E i disegni degli artisti riescono in uno sforzo tutt'altro che semplice: riprodurre, a chi non può vederle perché spesso inaccessibili, le meraviglie dell'Aquila.

Ciò che appare da tutti i disegni, è un realtà artistica pregevole, che ora convive con le sue ferite, con i legacci dei puntellamenti, con le gabbie delle coperture. Eppure nel frammento che resta si scorge la meraviglia che era.
Quella che spesso neanche gli aquilani sapevano cogliere.

Nel dolore di questa città sofferente e spezzata, questi disegni restituiscono l'anima al centro storico. Sopratutto, però, scorgono qualcosa di unico, che nessuno, all'infuori di chi abitava la città prima del 5 Aprile 2009, ha saputo scorgere poi. Non ci sono riuscite di certo le telecamere venute dal tutto il mondo che hanno tentato di raccontare le macerie.
I disegnatori scorgono angoli, particolari, prospettive. Ovvero ciò che faceva dell'Aquila un luogo indimenticabile per chi vi mettese piedi per la prima volta.

Quei luoghi, seppur devastati, fanno intravedere ancora un brandello, una pietra da cui si può ripartire.

E i disegnatori non si fermano. Il prossimo appuntamento con taccuini, matite e acqurelli per raccontare la città è il 25 Luglio a Piazza Duomo. Tutti , però, con il caschetto.

giovedì 15 luglio 2010

La Chiesa delle Anime Sante


4 luglio - La Chiesa delle Anime Sante in Piazza Duomo, ferita e bendata

Articolo su Il Capoluogo.it

E' uscito oggi sul giornale locale Il Capoluogo.it un bell'articolo di Tiziana Pasetti sulla nostra iniziativa, articolo che riportiamo di seguito:

"Ci hanno provato le telecamere. Ci hanno provato le parole. A descrivere questa immane tragedia.
Che ha colpito strutture architettoniche lesionandole, facendole crollare.
Che ha colpito strutture umane. Destabilizzandole. Ferendole.
Ci hanno provato. Ci sono riuscite solo in parte.
Ma esiste un momento in cui l’immagine e la parola si fondono. Si fondono con gli occhi e con il pensiero.
La mano diventa la sintesi creatrice dell’emozione che diversifica gli sguardi.
Il terremoto che abbiamo vissuto non può essere visto da fuori. Né solo da dentro. Va fatto osservare partendo da come lo vediamo dentro di noi.
Va disegnato. Interpretato. Generato.
Questo hanno fatto i disegnatori che si sono uniti il 4 luglio qui all’Aquila. Ne è nato un blog bellissimo. “Una carriola di disegni” (http://unacarrioladidisegni.blogspot.com/). I disegni che poi sono accompagnati dalla narrazione. Perché quell’immagine e non un’altra? Perché quel particolare? Cosa cattura lo sguardo, il cuore?
Federico Gemma e la Fiat Bianchina a Borgo Rivera. Elisabetta Mitrovic e l’affetto per i Vigili del Fuoco, i nostri Angeli. Fabrizio Carbone e i rondoni a San Pietro. Marco Preziosi e la casa dello studente. Fabio Ascenzi e la fontanella di Piazza Duomo. Giovanni e le Anime Sante. Concetta Flore e Collemaggio.
L’obiettivo è non fermarsi. E’ raccontare questa nostra città.
A settembre vogliono riunirsi ancora. E vogliono essere ancora di più.
Per disegnare la nostra Storia.
Capirla.
Raccontarla.
Accarezzarla.
Curarla."

Articolo di Tiziana Pasetti su Il Capoluogo.it del 15 luglio 2010

martedì 13 luglio 2010

Per le strade della città morta


Ho ancora negli occhi il ricordo delle strade chiuse, delle case sbarrate, delle porte con catene e lucchetti, delle pietre grandi accatastate, dell'abbandono e del deserto. Il centro de L'Aquila è morto. Si restaurano le chiese e non le case degli uomini. Per pregare il Dio dei credenti basterebbe un prato, per fare una messa un altare da campo. Restaurare le chiese vuol dire gestire oggi una montagna di euro. Ma non si spende nulla per ridare le case a chi le ha inagibili, non può tornare a viverle, deve pietire una visita e trova le crepe sempre più grandi, i disagi sempre più forti.

lunedì 12 luglio 2010

Borgo Rivera


4 luglio - Una casa parzialmente distrutta a Borgo Rivera, il borgo più antico della città nei pressi della fontana delle 99 cannelle. Davanti alla casa una fiat bianchina parcheggiata sembra aver fermato il tempo a tantissimi anni fa.

Piazza d'Italia

disegni di fernando c.

Solo rovine, statue mute e silenzio. Qui volevo provare a fare un De Chirico. De Chirico avrebbe saputo cogliere la potenza di queste piazze tranquille e di questi monumenti in attesa e dare una immagine di unità e completezza a quello che oggi si presenta come uno strappo. Non mi è venuto.

I vigili del fuoco


Piazza di San Pietro a Coppito. Alcuni vigili del fuoco accompagnano un gruppo. Ci osservano e ci chiedono di mantenere sempre il caschetto. Le targhe delle numerose squadre di vigili del fuoco che hanno realizzato i lavori di messa in sicurezza hanno attirato la mia attenzione. Gli aquilani hanno un grande affetto verso questi ragazzi che per primi si sono occupati di loro.

La gabbia ... San Bernardino

disegni di fernando c.

La basilica di San Bernardino la si vede da Collemaggio sovrastata da una immensa gabbia. Non è quella la gabbia che spaventa e che mi suggerisce il titolo. La gabbia è quella ‘di coloro che cominciano a far bene, e poi tornano indietro’ (San Bernardino, prediche volgari XIV). Ho visto e sentito una città divisa e sfiduciata. E’ vero, non c’è rassegnazione, ma non c’è nulla che prefiguri la nuova città.
Voglio condividere con tutti le belle parole di un amica del blog.

Bello: l'arte come strumento di verità politica e di denuncia ! Il disegno più analitico e più aderente al vero della stessa fotografia. Veicolando l'emozione e la passione, è doppiamente significativa degli stati d'animo che può comunicare.

Elisabetta Simeoni