Grazie a Irene e Marco siamo andati, Patrizia ed io, all'appuntamento aquilano di domenica mattina, 4 luglio. Venivamo dalle praterie verdi di Campo Imperatore e ci siamo avvicinati alla capitale abruzzese in silenzio; poi siamo arrivati a piazza Duomo. Non potevamo immaginare cosa avremmo visto una volta entrati nella città storica, chiusa, deserta, isolata, sbarrata. Tre cani ci hanno accompagnato come fossero loro i custodi: camminavano piano davanti a noi, salivano e scendevano macerie, ci guardavano. Eravamo tanti, accompagnati da Totò, noi di Ars et Natura e gli altri, bravissimi, artisti che disegnano città. Eravamo silenziosi e attoniti nell'osservare un deserto di città che non aveva vita. Ho sentito e visto ovunque i rondoni a migliaia. Inseguirsi contro un cielo blu tra i vicoli e le piazze, con dietro lo scenario di case smozzicate. Ho filmato tutto quello che riuscivo a vedere e non ho disegnato. Patrizia ha fotografato anche lei tutto quello che poteva. Poi siamo usciti. Una visita a Collemaggio, la cui facciata si è salvata solo perchè era in restauro e quindi completamente legata dai ponteggi. Poi via a Roma. Il primo disegno lo aggiungo ora: c'è la speranza nel volo dei rondoni...
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