Si torna all'Aquila il 10 10 10 dopo un anno e mezzo dal terremoto. Patrizia ha fotografato per tutta la mattinata e ci sono luoghi dove sembra che il terremoto sia successo la notte prima; altri luoghi dove c'è un eccesso spropositato di quei tubi, Innocenti si chiamavano un tempo, oggi in nero e oro di un'eleganza orribile. Il centro è chiuso ai cittadini dell'Aquila. Loro si affollano ai cancelli che chiudono la zona rossa. La città non ha più i voli dei rondoni, che sono in Africa, ha gli stessi cani abbandonati, in alcune strade crescono erba e piante. Ma l'Aquila ha l'aspetto di una città morta, maledettamente morta, ed è doloroso percorrerla avendo il privilegio di fotografarla e disegnarla.
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