Ieri una giornata diversa a L'Aquila, tanti i disegnatori, un'organizzazione più stringente, meno tempo nella Zona Rossa. Così, nel pomeriggio, guidati da Alessandro, un ingegnere che lavora alle ristrutturazioni, ci dirigiamo in un piccolo gruppo verso un'ex zona residenziale alle spalle dei giardini.
Le case sono degli anni '60, e sono tutte lesionate: dalle finestre si vedono ancora i libri sugli scaffali, oggetti personali, segni di una vita interrotta in un momento preciso e che non sarà mai più la stessa.
Su Via Luigi Sturzo la devastazione è impressionante: i muri di tamponamento sono come esplosi, e le case ancora in piedi sono a nudo. Purtroppo, in fondo alla via, di un edificio restano solo le fondamenta, e i carotaggi lasciati per terra rivelano terreni friabili e argillosi.
Questo lampadario conserva una certa grazia, in contrasto sottilmente drammatico con le linee spezzate di una casa che non c'è più.
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