Il muro di Santa Giusta è puntellato, la facciata si sta aprendo in due come un sandwich.
A un'estremità, vicino a un bellissimo portale romanico, le erbe appoggiate ai tubi di sostegno attirano il mio sguardo. E' autunno, e le erbe sono secche, ma ancora in piedi; ancora in piedi. Come la chiesa, come l'Aquila. Le loro radici , passato l'inverno, produrranno una nuova pianta, o se no lo faranno i semi che sono stati sparsi su questi detriti, con l'ostinata determinazione a vivere che la Natura persegue anche in situazioni estreme. E anche questa è una metafora per gli aquilani che, caparbiamente, aspettano che questo inverno passi. Che l'Aquila rifiorisca; che torni a vivere.
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